Recensioni: ultime uscite Suburbansky Records

Nevrorea: Diva

Artista: Nevrorea

Titolo: Diva

Formato: CD

Data di pubblicazione: 2018

Etichetta: Suburbansky Records

Distribuzione: Audioglobe/The Orchard

Web: http//:www.facebook.com/Nevrorea

(Power) trio che centrifuga gli ultimi venti/venticinque anni di alterna-rock ricavandone un fluido uniforme che viene fatto affluire (in abbondanti dosi) in una struttura tesa e dinamica (anche se sulla distanza si annota qualche ripetizione) all’interno della quale pulsa una vena tardo-psichedelica. Al contrario dei miei conterranei Volvodrivers, i Nevrorea (che si sono dati un bel monicker davvero, assai coerente con la loro proposta) evitano la spallata, l’impatto frontale, prediligendo un costante lavorio ai fianchi della composizione (ma la grinta certo non difetta, vedasi “Revolver”). Il canto di Cosimo Citossi (pure alla chitarra) è piacevole e si inserisce naturalmente sul tappeto di note che intreccia con la sezione ritmica presidiata da Ernesto Santoro al basso e da Lorenzo Bianchi alla batteria. Manca l’anthem da stadium-rock, ma i Nevrorea non sono né i Muse né i Foo Fighters, sono “semplicemente” loro stessi, anche se non nascondono le influenze (tra le quali emerge l’attenzione posta ad insiemi connazionali quali Verdena e Marlene Kuntz): la title-track, “Calliope”, “Karmaboy” tra gli episodi più a fuoco. Sarebbe interessante vederli in azione dal vivo, certamente sanno come “domare” il pubblico. Ampi gli spazi di evoluzione, bene così, il Tempo è dalla loro.

 

Riccardo Andreini & Bramasole: Come polvere

Artista: Riccardo Andreini & Bramasole

Titolo: Come polvere

Formato: CD

Data di pubblicazione: 2018

Etichetta: Suburbansky Records

Distribuzione: Audioglobe/The Orchard

Web: http//:www.facebook.com/RiccardoAndreiniOfficial

Il rischio che Andreini corre è quello di venir confuso con la moltitudine di connazionali che imbracciano una chitarra e si piangono addosso rovesciando liriche intrise di delusioni/aspirazioni/recriminazioni sull’attonita platea di ascoltatori. Che alla fin fine si contano in poche diecine quando va bene (dipende da quanto numeroso è il parentado). Ma non è certo il caso di queste dieci canzoni (più bonus), scheletro sonoro di Come polvere, possiedono un arrangiamento essenziale ma curato (“Portano via” potrebbe scivolare sulla melassa, ma il compito viene portato a termine senza inciampi), ma è la qualità dell’apparato lirico a accrescere il valore del disco. Non una parola inserita a caso tanto per creare la rima facile facile bensì un fluire naturale di versi che fuggono la pretenziosità letterale esprimendo un’attitudine salda e pure un’anima gentile. Un disco “fuori dal tempo”, Come polvere, forse troppo spontaneo ed autobiografico, per questi tempi di incertezze e di Artisti che non sanno/vogliono osare. Meglio quando lascia libero sfogo al cuore più rock (“Sogni sporchi” e “Primavera” che crescono nota dopo nota, e da questo punto della scaletta che Come polvere decolla, anche se con qualche, anche alla formula poi si ricorre con troppa disinvoltura), terreno sul quale il complesso si muove con disinvoltura.

 

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